sabato 24 novembre 2012

Morte per Vita

"Oggi tu hai ucciso un lupo, una creatura che, fra le tante, Lui ha messo su questa Terra destinando un posto per ciascuno di noi. Tu hai ucciso una creatura la cui unica colpa, forse, è stata quella di essersi procurata cibo per se e per la sua famiglia. Per questa tua azione io ti auguro che Lui possa invece riservare a te una lunga vita, ma tanto lunga che tu possa veder morire tua moglie e i tuoi figli  e i figli dei tuoi figli e i tuoi amici più cari. Che tu possa invecchiare a lungo soffrendo di stenti, solo, malato e abbandonato, cercando ogni giorno la pietà di un "colpo di fucile" che possa mettere fine alla tua esistenza. Un colpo di fucile che non verrà mai perchè l'hai sprecato uccidendo un Lupo."

Sembra una maledizione Indiana, invece è la mia

martedì 13 novembre 2012

"Preghiera per un figlio" di Douglas Mac Arthur

Dammi un figlio, Signore,
che sia abbastanza forte da riconoscere la sua debolezza,
e abbastanza coraggioso da affrontare se stesso di fronte alla paura.
Dagli la forza di restare in piedi, dopo una sconfitta onorevole,
così come la forza di restare umile e semplice dopo la vittoria.
Dammi un figlio, Signore,
in cui i desideri non rimpiazzino le azioni,
un figlio che ti conosca e sappia conoscere se stesso.
Fa che percorra, Ti prego, non il sentiero dell’agiatezza e della comodità,
ma quello dello sforzo e della sfida nella lotta contro le difficoltà.
Insegnagli a tenersi dritto nella tempesta,
ma anche ad aver comprensione per coloro che sono deboli.
Dammi un figlio che abbia un cuore puro e un ideale elevato,
un figlio che sappia dominarsi prima di voler dominare gli altri,
un figlio che sappia ridere senza dimenticarsi come si fa a piangere,
senza dimenticarsi del passato.
E dopo tutto questo, Signore, dagli, Ti prego,
il senso dell’umorismo, così che viva con serietà,
ma sappia guardare se stesso senza mai prendersi troppo sul serio.
Donagli l’umiltà, che gli ricordi sempre la semplicità della vera grandezza;
l’apertura di spirito della vera sapienza, e la dolcezza della vera forza.
E allora io, suo padre, potrò mormorare: “Non ho vissuto invano”.

Riemersa dal fondo della memoria

mercoledì 26 settembre 2012

Seneca, Lettere morali a Lucilio

Fai così, o mio Lucilio: renditi padrone di te stesso e il tempo che finora ti era portato via con la forza o sottratto con la frode o che ti sfuggiva di mano raccoglilo e conservalo. Persuaditi, succede proprio come ti scrivo: certi momenti ci sono tolti con brutalità, altri presi subdolamente, altri ancora si disperdono. Però lo spreco più vergognoso è quello provocato dall’incuria. E se avrai la compiacenza di prestare attenzione, bada: la maggior parte della vita se ne va mentre operiamo malamente, una porzione notevole mentre non facciamo nulla, tutta quanta la vita mentre siamo occupati in cose che non ci riguardano. Mi indicherai un uomo che attribuisca un valore effettivo al tempo, che sappia soppesare ogni giornata, che si renda conto di morire ogni giorno? Sbagliamo, infatti, in questo: che ravvisiamo la morte innanzi a noi; ebbene: una gran parte della morte appartiene già al passato. Tutto ciò che della nostra esistenza è dietro di noi, la morte lo tiene saldamente. Fai dunque, o mio Lucilio, quel che mi scrivi che fai: tienti strette tutte le tue ore, così avverrà che dipenderai meno dal domani. Mentre si differiscono gli impegni, la vita ci passa davanti. Tutto, o Lucilio, è al di fori dell’uomo: solo il tempo è nostro; di quest’unico bene lubrico e fugace la natura ci ha affidato il possesso e ne può escludere chi vuole. E poi, osserva come è grande la follia dei mortali: tollerano che siano loro rinfacciati come un debito, quando li abbiano ottenuti, i doni più insignificanti, di pochissimo valore e comunque rimpiazzabili; nessuno, invece, si considera debitore di qualcosa, se ha ricevuto un po’ di tempo; eppure questo è l’unico bene che nemmeno una persona riconoscente può restituire. Forse chiederai che cosa faccio io che ti impartisco tali insegnamenti. Lo confesserò candidamente: proprio quello che succede a un uomo amante del lusso, ma scrupoloso: tengo alla perfezione il registro delle spese. Non ho il diritto di affermare che non sperpero nemmeno un poco di tempo, ma dirò quanto ne perdo e perché e in che modo; così renderò ragione della mia povertà. Del resto, mi capita ciò che succede alla maggior parte delle persone in miseria per colpa loro: tutti sono comprensivi, nessuno, però, viene ad aiutarle. E allora? Non considero un poveraccio chi si accontenta di quel poco – non importa quanto – che gli è rimasto. Preferisco tuttavia che tu tenga in serbo le tue risorse e comincerai a farlo nel momento opportuno. Infatti, come giustamente vedevano i nostri vecchi, è troppo tardi risparmiare quando si è giunti in fondo al vaso, perché ciò che rimane è davvero poca cosa e, per giunta, la peggiore. Stammi bene.

martedì 17 luglio 2012

Oggi vi servo una Mia quasi inedita con un testo di Stefano Rosso


... Di me non ti scordar... sono le parole che più colpiscono all'ascolto di questo meraviglioso pezzo del 1976 inciso vent'anni dopo anche dall'autore.
Finché tramonta il sole finché la terra va tu dona o mio Signore a chi ti chiederà.
 A chi non vede, gli occhi ....... ha il mare in tasca...e l'acqua va a cercar "...

giovedì 12 luglio 2012

Vivi la Vita (Madre Teresa di Calcutta)

La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.

Quando la Morte arriva l'importante è farsi trovare vivi.

mercoledì 30 maggio 2012

martedì 21 febbraio 2012

Tempi di neve o .. altri tempi?

Altri tempi e .. purtroppo ce li siamo lasciati alle spalle. Volevamo crescere, volevamo correre, volevamo volare, volevamo andare e di quel tempo ci restano solo pochi ricordi, grazie Mia.
Io, classe 1947.

La "Bistecca Agricola"

Chiamata anche "La fittina de li puritti"

Difficoltà: **************

Scegliere delle melanzane che siano belle sode, tagliarle a fette di 1/2 cm di spessore, disporle in uno scolapasta cospargendo gli strati di sale grosso; far scolare l'acqua che producono e asciugarle. Passare ciascuna fetta nella farina, spolverare bene e poi nell'uovo sbattuto e nel pangrattato (con due cucchiai di farina gialla, e un pizzicho di pepe se ne arricchirà il gusto); friggere in olio bollente. Depositarle su di un foglio di cartapaglia (chi non la conosce usa Scottex) e degustare calde.

venerdì 10 febbraio 2012

E' Carnua (è carnevale)

Co’ le sfrappe a Carnuà e lo vi’ da tracanna’
Se cumincia gioviddì fino a tuttu martidì.
Ma finita po’ la festa co' la cinera su in testa
Se cumincia li digiuni, ce se rveste niri e bruni.
Ma stu tempu dura pocu ‘na picciata de lu focu

Perchè rvene l’alligria de la Pasqua e …cuscì sia!

Le sfrappe (chiacchiere, bugie, ecc.) fatte a scrocchetta (fiocchetto) fritte nello strutto e imbiancate di zucchero (quello semolato).

Ma le castagnole ve le ricordate? Riscopriamole:

6 uova
1 buccia d'arancia grattugiata
30/50 ml di mistrà,
strutto per friggere,
1 cucchiaino di sale e 3 di zucchero,
600 gr. di farina (verificare la consistenza della pasta)

Lavorazione:
impastare tutto ottenendo una pasta alquanto morbida (con due o tre tentativi si ottimizza)
fare con le mani delle palline della dimensione di un mandarino; portare una pentola d'acqua non salata a bollore e immergerle non più di quattro alla volta.
Quando tornano a galla (come gli gnocchi) toglierle dall'acqua e disporle su di un canovaccio per farle asciugare.
Intagliarle leggermente a croce sopra, sotto e inciderle lungo la circonferenza e metterle in strutto abbondante (in olio sarebbe un peccato) a temperatura medio-alta .
Toglierle e depositarle su di un foglio di carta paglia (o scottex) per eliminare l'olio.


Fare una piramide e a scelta:
- scaldare del buon miele sul fuoco e rovesciarlo
- impregnare di alchermes e zucchero.


Buon Carnevale a tutti

domenica 5 febbraio 2012

FEBBRA’ scritto da Giovanni Zamponi


Fischia lu potatore e fa le legne,
taja li sicchi e ’ssetta ll’atri rami;
fa li fascine addè pe’ quanno negne,
’ntreccia le vite a modu de riccami.


Va pe’ li campi e canta li stornelli
a carnoà, zompenne comme matti,
li maschiri, co’ raspe e sartarelli,
l’urghinitti, li cembali e li piatti.

Tra le frittelle e tra le castagnole
se parla de lu tempu a cannelora,
c’è chi vurría la neve e chi lu sole,
chi sta’ dentro l’immernu e chi de fora.

Era quistu, ’na òta, era febbra’,
era véllu, a volellu racconta’.



(da informazione.tv - notizie dal fermano)

giovedì 26 gennaio 2012

Break a leg Giangi.






As you may already know Vivocha.com is among the finalists for the:
Mind The Bridge Competition.


Starting on feb 1st we will move to San Francisco in the new MTB incubator @ One Market.
For a while the fifth floor of the Steuart Tower will be the new base of Vivocha.
We will become neighbors of the dozen among the most successful companies in the Bay Area.
I will know more in the coming weeks, but for now the best communication channels remain
Skype - Twitter - Blog.

If you have friends living in the Bay Area that are worth meeting, give me an intro.

I'll be back to Milan on May 7th.


Gianluca Ferranti


lunedì 16 gennaio 2012

Il naufragio della Costa Concordia

Perchè e percome importa poco, ciò che conta che sono morte delle persone per colpa di ..... sicuramente comportamenti inadeguati e non solo del comandante, ma di molti che spesso si fanno scudo del "Si usa così, si è sempre fatto."

Questa la prima ricostruzione della Capitaneria di Porto:

Tempo 1: La nave urta gli scogli
Tempo 2: La nave deriva verso acque più basse
Tempo 3: Si dà fondo all'ancora per creare una rotazione
Tempo 4: La nave va all'incagli